Il SEO Audit, ovvero l’analisi SEO tecnica e semantica di un sito, è una delle prime attività da affrontare quando si intraprende un progetto di consulenza SEO.
Serve per capire lo "stato di salute SEO" del sito: si tratta di andare a scovare criticità che possono inibire o pregiudicare la corretta indicizzazione e il posizionamento su Google - e quindi elaborare un piano di battaglia per risolverle.
Soprattutto se il sito non è mai stato oggetto di attenzioni SEO, è probabile che i problemi siano numerosi: meglio risolverli al più presto.
Il SEO Audit permette di mettere le carte in regola agli occhi di Google, per questo è il punto di partenza di ogni strategia. Altrimenti si rischia di costruire una casa senza fondamenta... Meglio di no!Ogni SEO ha la sua personale "ricetta" per fare SEO Audit: la mia si compone di questi ingredienti:
In anni di esperienza ho messo a punto la mia checklist, in modo da non tralasciare niente di importante ogni volta che faccio un SEO Audit (la buona memoria non è mai stata una mia virtù).
In sostanza, si tratta di un foglio di calcolo che contiene un lungo elenco di elementi da analizzare, raggruppati per macro categorie.
Per ogni elemento analizzato sono indicati:
È insomma un documento operativo, concepito per essere comprensibile e utile ai tecnici che devono mettere in pratica le modifiche, a partire dalle più critiche.
Ecco i principali elementi che analizzo:
Perché la diagnosi sia completa, ritengo necessario analizzare del dettaglio come il sito si posiziona su Google.
Questa parte del lavoro consiste sostanzialmente nell'estrarre (usando Google Search Console, Seozoom, Semrush) tutte le ricerche (query) per cui il sito si posiziona su Google ed elencarle in un foglio di calcolo.
Per ogni parola chiave è riportato:
Categorizzando ed analizzando questo elenco cerco di rispondere alle domande:
Se il sito ha una sua storicità, è opportuno conoscerla per preservare i risultati positivi, valorizzarla e colmare le lacune - prima di pianificare qualunque intervento. Inoltre, conoscere il posizionamento acquisito dal sito offre sempre buoni spunti per definire la strategia SEO. Non si può fare senza!
👓 Se vuoi saperne di più sul posizionamento Google leggi anche:Alla fine del lavoro di analisi, bisogna trovare il modo di comunicare i risultati non solo ai tecnici che dovranno intervenire ma anche al cliente, che deve comprendere il valore del lavoro svolto per trarne il massimo beneficio.
Per questo trovo utile fare una presentazione discorsiva (mai troppo lunga) che sintetizzi i risultati dell'analisi tecnica e semantica ed aiuti anche il lettore meno esperto di questioni tecniche a farsi un'idea dei problemi riscontrati, della situazione attuale e delle opportunità di sviluppo.
Un documento strategico insomma, in cui cerco di unire tutti i puntini e dare organicità e senso ai dati analizzati. Lo organizzo come presentazione (in PDF) in modo da usarlo come supporto per raccontare a viva voce al cliente i risultati del lavoro.
Il SEO Audit è quindi un lavoro di analisi dei dati raccolti tramite tool specifici, composto da documenti tecnici e discorsivi, che viene consegnato al cliente, di solito con una presentazione "dal vivo".
Il vero valore del SEO Audit però consiste nella sua messa in pratica: se resta nel cassetto dei buoni propositi serve a poco (anche perché è soggetto ad obsolescenza).
In base alla mia esperienza è molto utile quindi che il SEO segua il cliente nel periodo successivo, aiutandolo ad applicare le azioni consigliate in tempi stabiliti.
In questa fase il consulente SEO:
L’Audit SEO che si fa all'inizio di un progetto è sicuramente molto importante ma non può rimanere isolata.
Ogni sito è una "cosa viva”, che cresce e si evolve nel tempo. Nuovi prodotti vengono aggiunti all’e-commerce, nuove categorie sono necessarie per accogliere prodotti nuovi, nuovi articoli si susseguono nel blog... Nuovi problemi possono emergere!
Nei progetti di consulenza SEO è quindi utile programmare analisi periodiche per mantenere il sito sempre in salute: considera la SEO come una specie di pratica igienica!
Che tipo di periodicità è necessario seguire? Dipende dal tipo di sito e da quanto velocemente si evolve: può essere necessario fare un recap bimestrale, oppure, se il sito è poco mobile, può bastare una volta ogni semestre o ogni anno.
In questa fase possono rivelarsi utili gli strumenti che permettono di fare SEO Audit automatizzate, tipo Semrush o Seozoom, in modo da sveltire i controlli più ripetitivi (tanto ormai il sito lo conosciamo bene). Una soluzione che mi piace e che a volte scelgo di adottare è quella di fare dei report parziali, in modo da coprire ciclicamente tutte aree della seo audit, senza ridondanze superflue.
Terminato il SEO Audit approfondito, il rischio può essere quello di cominciare a lavorare a testa bassa per ottimizzare questo e quello e perdere di vista l’economia del tutto.
Che importa che tutte le metadescription siano perfette se qualcuno ha sbadatamente inibito l’indicizzazione di intere sezioni del sito importantissime? Se succede qualcosa di eclatante, insomma, dobbiamo accorgercene prima che sia passato troppo tempo.
Può bastare un rapidissimo controllo (20 minuti, se tutto va bene) per intercettare gli errori lampanti e non lasciarsi cogliere impreparati dalla malasorte.
In Search Console:
Su Analytics:
Su Google:
Se tutto fila liscio me la cavo in pochi minuti e posso andare a prendere soddisfatta il mio ennesimo caffè. Se qualcosa va storto... Almeno la situazione è sotto controllo.
Reputo questo tipo di analisi molto importante: io lo faccio in un giorno della settimana prestabilito e prendo appunti per confrontare a colpo d'occhio la situazione della settimana in corso con quella precedente.